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Festa della Madonnina, oltre 100 anni e non sentirli...

Correva l'anno 1897 e Don Redaelli con i parrocchiani azzatesi organizzano una sagra per festeggiare la ristrutturazione della 'Madonnina del Lago'.

Oggi, come un secolo fa, è tradizione portare cesti ricchi di bontà da mettere all'incanto.

Tradizione secolare anche dei battitori che di generazione in generazione porta avanti la famiglia Vanoni. Dal 2010 è la volta di Gianmario Vanoni.

La Festa della Madonnina, anno 2009. L'ultimo con Guido Vanoni

Tradizionale asta ad incanto presso la Madonnina del lago di Azzate, sulla pista ciclopedonale del Lago di Varese. Un piccolo patrimonio della cultura immateriale.
Tradizione secolare della famiglia Vanoni come banditori alla “Festa della Madonnina”, che di generazione in generazione ne porta avanti il ruolo. Fu Angelo Vanoni che iniziò il ciclo. La famiglia Vanoni è molto legata al piccolo santuario fin dalla sua prima grossa ristrutturazione proprio del 1897, dove Luigi Vanoni perì cadendo dalla cupola. Dal 2010 è la volta della quarta generazione con Gianmario Vanoni, che succede allo scomparso padre Guido Vanoni.
Correva l’anno 1897 e Don Redaelli (istituì la Mutua Sanitaria di Azzate e fu precursore del movimento sociale cattolico nel varesotto) con i parrocchiani azzatesi organizzano una sagra per festeggiare la ristrutturazione del piccolo santuario della “Madonnina del lago” che si svolge proprio alla seconda domenica di ottobre come ricorrenza dell’effettiva chiusura dei lavori. Oggi, come un secolo fa, è tradizione portare cesti ricchi di bontà e sfizioserie da mettere all’incanto. Formula d’asta per finanziare le opere della parrocchia di Azzate che porta “sfide” a colpi di cifre piuttosto corpose per prendersi doni preparati dalle famiglie e quartieri di Azzate. La manifestazione si avvia con la processione religiosa, partendo dalla Chiesa parrocchiale con le carriole e carretti contenenti i doni da portare al santuario, festosamente accompagnati dalla banda di Capolago. Nell’area del Santuario è predisposto un punto di ristoro, con la classica salamella e caldarroste, organizzato dai volontari della parrocchia.
Fino al primo Dopo Guerra, l’incanto aveva la funzione di esporre i prodotti e bestiame, ora è rimasta la tradizione di portare cesti e quant’altro, sperando che il valore aumenti, a favore delle opere parrocchiane. Infatti oggi come allora si porta avanti la festa popolare in cui bisogna prestare una certa attenzione a non alzare troppo la mano, si verrebbe intercettati per chi vuole alzare l’offerta dell’asta in corso.
Una sagra che coinvolge le tradizioni e le famiglie del paese di Azzate e non solo, contemplando appieno la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale di cui l’Italia ne è ricca e generosa.

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